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Gli archivi del Piccolo Teatro


Re Lear - 1977-78

autore: William Shakespeare
traduzione: Angelo Dallagiacoma, Luigi Lunari
regia: Giorgio Strehler
scene: Ezio Frigerio
costumi: Ezio Frigerio
musiche: Fiorenzo Carpi
    


Lettera agli attori di Re Lear del 1978

Lettera agli attori in occasione della conclusione delle repliche dello spettacolo

Cari amici!
Questa sera si conclude il nostro Lear. È un capitolo della nostra vita che si chiude per tutti noi che l’abbiamo conquistato giorno per giorno. E ciò è successo, si può dire, ad ogni spettacolo del Piccolo, perché sempre ciò che abbiamo fatto è stato qualcosa di umanamente impegnato, qualcosa che ha richiesto la partecipazione intera di ciascuno di noi. Non dunque la nostalgia del sipario che si chiude dopo uno spettacolo, ma il distaccarci anche dolorosamente da qualcosa di molto grande che ci ha accompagnato per un tratto della nostra strada.
Non credo che questo nostro Re Lear ritornerà mai più sulle nostre scene, ma il Lear di William Shakespeare, quello sì, ritornerà innumerevoli volte ancora nei teatri del mondo per indicare la continuità della poesia di cui noi possiamo soltanto essere, con cuore onesto e severità di intenti, gli interpreti. Vorrei che questo Lear lasciasse in voi una traccia, soprattutto che riuscisse a farvi vivere il teatro che incontrerete domani meglio e più profondamente di prima. Insomma che la memoria di questo capolavoro a cui vi siete accostati vi aiutasse a scegliere meglio nella vostra vita di uomini e di attori. Non sono venuto in questi giorni perché sto provando il Ratto dal serraglio alla Scala e anche perché il mio cuore ormai deve essere tutto nella Tempesta. Non avrei avuto la forza di rivedere questo passato e questi fantasmi in questo momento. L’altro giorno però, affacciandomi e scorgendo la luce lancinante di un quadro, e Renato e Antonio che giravano in tondo, e poi la loro immagine nel video (molto bella mi pare) ho sentito un grande vuoto dentro e anche rabbia che tutto sia sempre tanto labile e transeunte nel teatro, che non si possa stare più insieme, che non si possa continuare di più insieme. Molti di voi però li rincontrerò presto, altri più tardi. Gli attori del Piccolo si rincontrano sempre. Comunque ricordiamoci sempre che siamo tutti dentro allo stesso cerchio magico, che facciamo esattamente tutti le stesse cose dovunque quando facciamo teatro. E diciamoci che nonostante tutto il teatro è il più bel mestiere del mondo anche se il più disperante.
Un abbraccio fraterno a tutti per volerci bene.
Giorgio
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